Equilibrio Invisibile: benessere psicofisico e leadership nelle Forze Armate

Convegno Equilibrio Invisibile – Corpo, mente e leadership nelle Forze Armate e di Polizia

Equilibrio Invisibile: Corpo, Mente e Leadership nelle Forze Armate e di Polizia – Convegno in Regione Lazio

Il 2 dicembre 2025, presso la Sala Tevere della Regione Lazio, si terrà il convegno “Equilibrio Invisibile – Corpo, mente e rappresentanza nelle Forze Armate e di Polizia”, un evento che intende promuovere una cultura del benessere psicofisico e organizzativo tra gli operatori delle Forze Armate e dei Corpi di Polizia.

L’iniziativa prende ispirazione dal libro“Equilibrio Invisibile – Corpo e mente al servizio della sicurezza”,
di Antonella Cortese, psicologa e criminologa, edito da Armando Editore.
Il volume, concepito come un lavoro corale, raccoglie i contributi di numerosi esperti – tra cui Roberto Colucciello, Daniela Scarpetta, Martina Panerai, Gaetana Natale, Alessandra D’Alessio, Stefania Castricone, Monica Giorgi, Domenico Mastrulli, Sara Ronconi e Filippo Marco Maria Bisanti che, da prospettive diverse, analizzano l’equilibrio tra corpo, mente, istituzioni e rappresentanza.

Il convegno, patrocinato dall’Associazione 5D e dalConsiglio Regionale del Lazio vedrà la partecipazione dei rappresentanti di Si.Na.Fi – Sindacato Nazionale Finanzieri, SIM Carabinieri, USIC Carabinieri, COSP Polizia Penitenziaria, MOSAP Polizia di Stato, insieme a esperti del mondo della psicologia, della sicurezza, del diritto e della rappresentanza sindacale.
Un incontro aperto, costruttivo e profondamente umano per parlare di cura, responsabilità e collaborazione.

Dottoressa Cortese, “Equilibrio Invisibile” è un titolo che colpisce. Cosa rappresenta per lei?

È un concetto che racchiude la forza silenziosa di chi serve lo Stato ogni giorno, spesso affrontando prove difficili senza lasciar trasparire la fatica.
L’equilibrio invisibile è ciò che permette di restare lucidi, di continuare a credere nel proprio ruolo anche quando la pressione è alta. È un equilibrio che nasce da un corpo allenato, da una mente consapevole e da un contesto istituzionale capace di sostenere la persona.

Il suo libro nasce da un approccio bioenergetico ispirato a Lowen. Come si collega alla realtà militare e di polizia?

La bioenergetica di Alexander Lowen mi ha sempre affascinata perché mette il corpo al centro del processo di consapevolezza.
Il corpo non mente: parla attraverso le tensioni, la postura, il respiro.
Nelle professioni in divisa, dove si tende a “resistere sempre”, il rischio è quello di staccarsi dai propri segnali interni.
Io credo invece che un buon operatore debba imparare a sentire il corpo, a riconoscere le proprie emozioni e a usarle come bussola per mantenere lucidità e controllo.
La disciplina, se accompagnata da questa consapevolezza corporea, diventa più solida e duratura.

Nel volume si alternano diversi autori. Possiamo dire che è un progetto corale?

Assolutamente sì.
Ho voluto che “Equilibrio Invisibile” fosse un libro “a più voci”.
Ogni autore ha portato la propria esperienza: dal giurista che analizza il quadro normativo alla psicologa che studia le emozioni in servizio, dal comandante che racconta la resilienza operativa fino ai rappresentanti sindacali che descrivono la voce collettiva del personale.
È un lavoro che nasce dal dialogo tra professionisti e istituzioni, nella convinzione che solo un approccio multidisciplinare e umano possa garantire un reale benessere organizzativo.
Nessuno, da solo, può sostenere il peso di tutto: serve una rete. E questo libro vuole essere parte di quella rete.

Lei dedica un intero capitolo al ruolo dei superiori come “sentinelle del benessere”. Cosa significa?

Significa riconoscere che la leadership non si misura solo con l’efficienza, ma anche con la capacità di ascolto e di empatia.
I superiori e i comandanti sono figure fondamentali, non solo per la guida operativa ma per il clima emotivo del gruppo.
Quando un comandante si prende cura dei propri uomini e donne, crea fiducia, e la fiducia genera forza.
Oggi molte amministrazioni stanno investendo su questo modello di leadership emotiva, che considero un segno di grande maturità istituzionale.

Nel libro si parla anche di “intelligenza emotiva e leadership militare”. Come si concilia disciplina e emozione?

Sono due facce della stessa medaglia.
La disciplina è l’ordine esterno, l’intelligenza emotiva è l’ordine interno.
Un leader che conosce e gestisce le proprie emozioni sa guidare con equilibrio e trasmettere sicurezza.
Non si tratta di indebolire l’autorità, ma di umanizzarla, rendendola più autentica e vicina alle persone.

Anche la rappresentanza sindacale ha un ruolo importante nel libro. In che modo contribuisce all’equilibrio invisibile?

Le associazioni professionali a carattere sindacale rappresentano oggi un interlocutore prezioso.
Sono la voce dei lavoratori in uniforme, uno spazio di ascolto e mediazione che favorisce il dialogo tra base e vertice.
Non sono contrapposizione, ma ponte: strumenti di collaborazione e di costruzione di benessere collettivo.
Il sindacato moderno, come emerge nel libro, è parte integrante di quella rete di supporto che protegge la dignità e la salute degli operatori.

C’è un capitolo molto toccante dedicato alle vittime del dovere. Perché questa scelta?

Perché il sacrificio di chi ha dato tutto per il Paese è la nostra memoria viva.
Le “ferite invisibili” non appartengono solo a chi le porta, ma all’intera comunità.
Dare voce a queste storie significa riconoscere un debito morale, ma anche trasmettere forza e speranza alle nuove generazioni di operatori.
La memoria, se condivisa, diventa cura.

Qual è il messaggio che vuole lasciare attraverso il convegno e il libro?

Che il benessere non è un concetto astratto né un privilegio. È un dovere morale e istituzionale.
Ogni livello dal singolo operatore al comandante, dalle strutture sindacali alle istituzioni ha una parte di responsabilità nel costruire e mantenere questo equilibrio.
Solo unendo le forze, corpo, mente e rappresentanza, possiamo parlare di vera sicurezza.
L’equilibrio invisibile non è qualcosa che si conquista una volta per tutte: è un processo continuo, un impegno collettivo verso la persona e verso lo Stato.

Il convegno “Equilibrio Invisibile” esplora il legame tra corpo, mente e leadership nelle Forze Armate e di Polizia, promuovendo il benessere psicofisico e una nuova cultura organizzativa ispirata al libro di Antonella Cortese, psicologa e criminologa, edito da Armando Editore.


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About the Author: Angelo Cannavacciuolo

Giornalista Pubblicista dal 2018 e Direttore responsabile Onda Creativa Press – Testata giornalistica on line registrata presso il Tribunale di Nola, al registro stampa n. 4 del 20 dicembre 2024. Scrive per imparare, per ricordare, per esprimere, per raccontare, per informare e per sentire quel brivido di vita che solo la scrittura e poche altre cose possono dare.